Afroditi nude: Un romanzo d’amore gay di formazione





Informazioni sulla trama:

Per lettori maturi, con almeno 18 anni. Il tredicenne bisessuale Brian si innamora di Curtis, un ragazzo davvero carino che abita in fondo alla strada. Anche Curtis si innamorerà di Brian?

Informazioni sull’autore:

Afroditi nude: un romanzo d’amore gay di formazione è il secondo romanzo gay dell’autore. Maxwell vive nel sud-ovest degli Stati Uniti.

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Afroditi nude
Un romanzo d’amore gay di formazione


Di Maxwell Carlsen
Copyright 2018 Maxwell Carlsen
In copertina: fotografia di jhandersen/Bigstock.com

Capitolo 1

1984

Il bellissimo tredicenne Curtis sedeva sullo scuolabus, nel viaggio di ritorno verso casa, vicino al suo migliore amico, Brian, anche lui tredicenne. Nel giro di una settimana, avrebbero finito la seconda media e sarebbe iniziata l’estate.

È così carino. Brian sapeva di essere bisessuale, e si era innamorato. Il suo petto ebbe un fremito ed il suo stomaco tremò di gioia. Si sentiva più leggero dell’aria. Gli occhi blu di Curtis erano davvero belli e lui era veramente carino, anche più di Robbie, il bellissimo e muscoloso ragazzo che aveva ammirato nello spogliatoio della palestra. Brian avrebbe voluto abbracciare e baciare Curtis, proprio in quel momento, ma come poteva farlo, con tutti i ragazzini sull’autobus? Inoltre, non sapeva nemmeno se Curtis fosse gay.

Sorrise e diede un’occhiata a Curtis, rivelando il suo apparecchio. Brian non vedeva l’ora di vedere i piedi di Curtis, quest’estate; li aveva già visti quando, in passato, aveva nuotato a casa di Curtis, ma, a quei tempi, non si sentiva attratto da lui.

“In Octopussy - Operazione piovra,” Curtis spiegò quando l’autobus raggiunse un semaforo, “James Bond, all’inizio, si trova a Cuba e c’è persino un attore che recita nel ruolo di Castro”.

Brian sorrise per il modo grazioso di parlare di Curtis, che sembrò molto immaturo, ma adorabile, proprio come un angelo. “Il Paese in cui è ambientato l’inizio del film di Bond non è specificato”, gli disse Brian. “Dovrebbe essere un qualche Paese dell’America Latina, come Cuba. Il personaggio che assomiglia a Castro porta un berretto simile a quello che indossa il vero Castro. E le bandiere non appartengono a nessun Paese dell’America Latina. Sono inventate. Lo so, perché ho controllato sul mio atlante”, spiegò Brian. Avevano guardato il film al cinema, la scorsa estate e la madre di Brian l’aveva noleggiato in cassetta e, quindi, lo avevano riguardato lo scorso fine settimana.

Curtis ridacchiò e chiese: “Sono colpito dalla tua conoscenza, potrei baciarti. Mi baceresti se fossi gay?”

“Ma certo. Un enorme bacio alla francese”, disse Brian, con una voce femminile e con un grande sorriso stampato in volto, mentre, in realtà, sperava di poterlo fare veramente. Anche se stava fingendo di scherzare, il suo stomaco si contorse quando notò dei ragazzi che lo guardavano con la coda dell’occhio. Le persone, negli anni ottanta, non si sentivano a proprio agio con l’omosessualità.

“Bene. Confido che tu lo faccia”.

“Quando vuoi, bellezza”, disse Brian, imitando ancora la voce di una ragazzina, mentre sorrideva.

“Inculiamoci”, continuò Curtis, sfottendo. “Adesso!” Guardò i ragazzini intorno a lui, che sghignazzavano e ridevano per i suoi commenti. “Siamo compagni di culo!”

“Potrei essere un James Bond gay, che lo mette nel culo a bellissimi giovanotti tutto il tempo, dopo aver sventato il KGB”, suggerì Brian.

“Okay. Io potrei essere la tua nemesi. Un agente segreto gay del KGB, che brama di fare l’amore appassionatamente con 007, e, alla fine, ci riesce, se capisci il mio gioco di parole”, disse Curtis.

“Bene. Questo è gay abbastanza, per oggi”, disse Brian, lanciando un’occhiata nervosa agli altri ragazzini. Sorrise al suo amico. Non vedeva davvero l’ora di passare del tempo con Curtis, durante l’estate.

“Aspetta. Potremmo chiamare il nostro debutto Octopenis, dopo Octopussy. Come ti sembra?” Curtis sorrise. “Potremmo diventare degli amanti gay, famosi in tutto il mondo”.

“Potrei chiamarmi agente 0010, per via dei dieci pollici, e tu potresti essere l’agente segreto del KGB Len, chiamato come Lenin. E saresti ricercato dal MI6 e dalla CIA per aver fatto iniziare la guerra fredda”, disse Brian.

“Potremmo far cessare la guerra fredda tra i nostri Paesi, ottenendo così la pace nel mondo, fino al seguito del film, dove dovremmo fermare la guerra calda tra i Paesi liberi e quelli a regime comunista”, disse Curtis, facendo ridere Brian.

“Avresti un vibratore con un adesivo con falce e martello sulla punta, e io ne avrei uno rosso, bianco e blu con un’aquila”, disse Brian.
“Limoniamo. Amico,” disse Curtis con un sorrisetto, “fallo, fratello. Fallo”.

“Tocchiamoci le lingue”, replicò Brian, tirando fuori la lingua, mentre i ragazzi intorno a loro ridacchiavano.

“Okay”. Curtis tirò fuori la sua lingua, “Lanceremo la nostra idea a Spielberg. Oh, cavoli!” Curtis venne interrotto perché l’autobus giunse alla sua fermata. “A più tardi, amico”. Curtis gli fece il segno delle corna. “A più tardi, fratello”.

“Ti amo”, disse Brian mentre lui se ne andava, e tutti risero. “Ti amo”, disse Brian e gli mandò un bacio. Voleva davvero essere il suo amante.

“Froci! Froci! Froci!” cantilenò Curtis, girando la testa da una parte all’altra, scherzando con i ragazzini intorno a lui.


Capitolo 2

Una settimana dopo

La scuola era finalmente chiusa per le vacanze estive. Brian strizzò gli occhi per l’intensa luce del sole del deserto dell’Arizona, mentre era in sella alla sua mountain bike Diamondback azzurra, in direzione della casa di Curtis, in fondo alla strada. Il sudore gocciolava dai suoi capelli castani. Aveva una sorpresa per Curtis, che nascondeva avvolta nella sua maglietta degli AC/DC. Nel cestino, sul retro della bicicletta, aveva una rosa rossa, presa nel giardino di sua mamma; era per la sorellina undicenne di Curtis, Zoe. Lei aveva un rapporto molto stretto con suo fratello e gli aveva confidato che nessun ragazzo le aveva mai regalato un fiore, tranne suo papà o suo nonno e Brian voleva essere il primo a farlo. Ma, il vero motivo per cui stava andando lì, era per vedere il ragazzo di cui era innamorato.

A casa di Curtis, Brian teneva la rosa in mano, mentre nascondeva la sorpresa nella sua maglietta, in modo che Zoe non potesse vederla. Bussò alla porta della cucina.

“Ehi”, rispose Curtis, facendo segno a Brian di entrare. Il cuore di Brian palpitò, quando vide i bellissimi occhioni azzurri di Curtis ed il suo meraviglioso viso. Adorava come Curtis stava con la maglietta di Pac-Man. Brian mise la rosa dietro alla schiena, non appena entrò in cucina; Zoe era al telefono della cucina. L’aria fresca all’interno della stanza fu un sollievo per la sua pelle.

I genitori di Curtis e Zoe erano medici al Medical Center di Tucson e avrebbero lavorato fino alle 19.00. Non avrebbero avuto del tempo libero per giorni, il che significava che i ragazzi erano abbandonati a loro stessi.

“Oh, oh, oh. Devi assolutamente raccontarmi del tuo nuovo vibratore”, scherzò Curtis, rivolgendosi a Zoe con una voce da ragazza, mentre lei attorcigliava il dito attorno al filo del telefono e confabulava con la sua migliore amica, Michelle.

“Stai zitto”, replicò lei.

Brian camminò verso di lei e tirò fuori la rosa.

“Oh, per me? Grazie!” lasciò cadere il telefono sul bancone della cucina, prendendo la rosa e abbracciando Brian. “Grazie, tesoro!”

Brian si girò, in modo che lei non riuscisse a capire che stava nascondendo qualcosa sotto la maglietta. “Prego, Zoe”.

“Hai una ragazza?” chiese. “Sono disponibile”, bisbigliò. Poi inclinò la testa, sbattendo le ciglia a Brian.

“Spiacente, ma mi piace una ragazza che viene a scuola con me”. Era una bugia, ma non del tutto, perché la ragazza di cui stava parlando era davvero un tesoro.

“Okay”, disse Zoe, riprendendo a parlare con Michelle. “Un ragazzo davvero carino mi ha appena regalato una rosa!”
Curtis fece strada verso la sua camera da letto.

Brian, non appena arrivarono in camera, passò rapidamente le dita nei capelli biondo cenere di Curtis, spettinandoglieli.

“Cascamorto”, disse Curtis, scansando bruscamente il braccio di Brian, per farlo smettere.

Brian fu remissivo nei suoi confronti, perché ne era innamorato. Non rese a Curtis il colpo, ma, invece, inclinò la testa perché sentiva battere il cuore per lui.

Curtis si meravigliò e pensò fosse una cosa strana.


Capitolo 3

Curtis chiuse la porta della sua camera e si girò con un grosso sorriso stampato in volto.

Da sotto la maglietta, Brian tirò fuori una rivista coperta di sudore, il nuovo numero di Stag. “L’ho comprata da Robbie, dopo la lezione di ginnastica, per dieci dollari. Fantastica, non è vero?” Esclamò Brian. I suoi pantaloncini stavano già iniziando a sollevarsi per l’erezione che stava avendo. Prima che Curtis potesse rispondere, lo avvertì: “La terremo a casa tua, ma non voglio vedere nemmeno una piega. Mi è costata dieci dollari, l’equivalente della paghetta di quattro settimane”. Sperava di poterla usare e magari di fantasticare sul sesso, insieme a Curtis.

“Okay, non preoccuparti. Me ne prenderò cura”.

Gli occhi d’angelo di Curtis si illuminarono, non appena videro le donne nude sulla rivista.

“Mi stanno facendo avere un’erezione”, spiegò Curtis, aggiustandosi i pantaloncini. “Vorrei scopare, in questo momento. Voglio quel bel pezzo di fica”, disse. “Guarda! Indossa mutandine aperte sul davanti”.

Stava facendo eccitare Brian. Ogni sua parola gli faceva venire voglia di fare sesso con lui. “Cosa ne pensi della sodomia?” chiese. “Che ne pensi del sesso anale con una ragazza?”

“Io lo farei”, disse Curtis. “Mi farebbe stare alla grande, ma non so come farebbe sentire lei. Mi piacerebbe che una ragazza lo apprezzasse”, disse. “Lo farei in questo preciso momento”.

“Lo farei anch’io”, disse Brian con un sorriso. Moriva dalla voglia che Curtis diventasse il suo amante. Curioso di cosa avrebbe risposto Curtis, Brian guardò un primo piano dei genitali di una donna e disse: “Ai froci piacciono i culi degli altri ragazzi. Vogliono scoparseli. Questo è quello che mi ha detto Daniel”. Daniel era il fratello sedicenne di Brian.

“Esce ancora con quella bambolina?” chiese Curtis, “Ci esce?”

“Sì”.

“I froci amano scopare altri tizi, fare e farsi fare pompini, e innamorarsi di ragazzi davvero carini”, disse Curtis.

Le sue parole lo spinsero a domandarsi se Curtis fosse gay. Cosa sarebbe successo se Brian avesse fatto la sua mossa? Doveva essere molto cauto. Tuttavia, aveva un piano.

“Guarda quella fica”, disse Curtis, muovendo i suoi fianchi avanti e indietro. “Bellissima”.

Solo alla vista di questo, le piante dei piedi di Brian fremettero di gioia. Era giunto il momento di metterlo alla prova. “Curtis, andiamo in bagno e facciamoci una sega”.

“Ti piacerebbe guardarmi mentre mi masturbo”, disse. “Sarebbe divertente, ma Zoe è qui”.

Poi, bussarono alla porta. Curtis infilò la rivista sotto il materasso. “Entra”, disse, sedendosi sul suo letto e togliendosi le scarpe.
Il cuore di Brian incespicò non appena vide i piedi nudi di Curtis. Brian avrebbe voluto toccarli ed accarezzarli e mostrare a Curtis quanto lo amava.

Zoe guardò Brian. “Michelle verrà a trovarci, domani. Abbiamo intenzione di nuotare e, se ti va, puoi farlo con noi”. Voleva davvero che lui diventasse il suo ragazzo. “Piaci molto a Michelle”, aggiunse ridacchiando, e poi se ne andò.

“Oh, è troppo giovane”, disse Brian, mentre Zoe scendeva lungo il corridoio e si dirigeva verso il soggiorno. Michelle aveva undici anni, come Zoe.

Si girò e vide Curtis che gli faceva un sorrisetto.


Capitolo 4

“Facciamo una chiacchierata sul sesso,” disse Brian, “Diciamoci cosa ci piace”.

Curtis si stava eccitando all’idea di parlare di quest’argomento.

Brian aggiunse: “Parliamo di cosa ci attrae”.

“Okay”.

“Mi piacciono molto i piedi nudi, specialmente le piante. Non so perché, ma mi piacciono. E a te?”

“Sì, un po’”.

“Vorrei stare con qualcuno che non lo sa nemmeno”, ammise Brian. Spero che Curtis sia o gay o bisessuale, pensò. “Vediamo”, disse Brian, mentre il suo stomaco si strizzava come si fa con una salvietta da bagno fradicia. “Vediamo”, disse, tenendo la mano di Curtis, sorridendogli. Il suo stomaco si contorse per vari secondi, mentre gli teneva la mano.

Curtis gli sorrise. Non sapeva come rispondere, quindi baciò la guancia di Brian.

Pieno d’amore, Brian lo abbracciò, stringendolo a sé, mentre sentiva il suo petto fremere. Poi, intrecciò le sue dita con quelle di Curtis. Brian gli baciò dolcemente le labbra.

Improvvisamente, suonò il telefono. Curtis sobbalzò ed andò in cucina a rispondere. Brian, felice, lo seguì. Si sentì sollevato.

Capitolo 5

“Brian può passare qui la notte?”, chiese Curtis a sua mamma al telefono. “Per favore”.

“Non posso,” spiegò Brian, “domattina presto ho un appuntamento dal dentista”.

“Oh, non importa”, disse Curtis, in tono triste al telefono. “Va bene, mamma. Ciao”. Riattaccò. “È uno schifo,” disse, “magari domani potresti passare qui la notte e potremmo nuotare”, disse Curtis, rivelando i suoi bei denti bianchi.

“Va bene. Chiederò il permesso”.

“Perché aspettare? Andiamo subito a nuotare”, disse Curtis, sperando di vedere il corpo di Brian. Sapeva che Brian provava le stesse sensazioni nei suoi confronti.

“Okay, ma devo andare a prendere il mio costume”.

“Puoi prendere in prestito uno dei miei”, disse Curtis mentre scorreva i suoi occhi su Brian. “Dovrebbe andarti bene”.

Brian seguì Curtis in camera sua.

Curtis gli sorrise e chiuse a chiave la porta.

Poi, si guardarono mentre si spogliavano. Curtis e Brian erano nel pieno della loro pubertà. A Brian piacque guardare il pene in erezione di Curtis, che era piegato a sinistra, e Curtis apprezzò quello di Brian, che era circa della stessa lunghezza del suo. Entrambi i ragazzi erano stati circoncisi. Brian sentì le piante dei piedi fremere, mentre Curtis prendeva i due costumi. I ragazzi ridacchiarono, dopo essersi vestiti. Zoe li vide camminare oltre la sua camera da letto e indossò anche lei il costume. Poi, i due ragazzi si spalmarono la crema solare ed andarono in piscina.

Curtis nuotò verso Brian, fin dove si toccava, ed iniziarono a lottare. Brian fece una presa di sottomissione a Curtis, che lo pregò di lasciarlo andare.

“Dillo: succhio cazzi enormi”, pretese Brian ridendo, “Dillo!”

“Tu succhi cazzi enormi”, disse Curtis ridendo.

Brian strinse la presa quando Zoe arrivò e si spalmò la crema solare. “Di’ che succhi cazzi enormi”, ordinò.

“Succhio cazzi enormi”.

Brian disse: “Di’ che sei un frocio”.

“Sono un finocchio”.

Poi Brian ordinò: “Di’ che mi vuoi succhiare l’uccello”.

“Voglio davvero succhiare il tuo pene”.

“Che cosa gay”, disse Zoe mentre si avvicinava alla piscina, con sguardo accigliato. “Siete gay, voi due?”

“No”, mentirono, sperando che le bastasse come risposta, dato che entrambi erano preoccupati dalla loro sessualità.

Finalmente, Brian allentò la presa e ridacchiò.

“Sono uno scorpione marino”, disse Curtis. Uscì dalla piscina per prendere un gommone da un piccolo deposito.

“Non esistono gli scorpioni marini”, spiegò Brian.

“Li ho inventati. Sono una mia invenzione”.

Brian e Curtis salirono sul gommone, seduti uno di fronte all’altro. Una leggera brezza soffiò su di loro; un po’ di refrigerio dal sole rovente estivo dell’Arizona.

Brian e Curtis si muovevano su e giù, agitando l’acqua e facendola uscire dalla piscina.

“Tuffiamoci dalla tavola”, suggerì Curtis.

“Okay”. Brian lo seguì.

Zoe sedette sulla sdraio, a bordo piscina, dove l’acqua era alta, vicino al filtro, e guardò Brian mentre faceva una spanciata. Poi, Curtis si tuffò a bomba.

I ragazzi lottarono ancora, fino a quando le loro gambe non furono stanche, per aver nuotato così tanto. A quel punto, Brian fece un’altra presa di sottomissione ai danni di Curtis, dove l’acqua era bassa. Brian iniziò a flirtare, premendo i suoi fianchi contro il sedere di Curtis, spingendolo in avanti. Curtis, come risposta, ridacchiò. Successivamente, Curtis si sdraiò a pancia in giù sul gommone, mostrando le piante dei piedi. Brian sentì fremere il petto per la pura eccitazione, mentre nuotava dietro di lui e fissava le sue piante dei piedi. Curtis era l’esempio perfetto del maschio più bello di sempre, e le sue piante dei piedi erano altrettanto belle, secondo Brian. Se Zoe non fosse stata lì, gli avrebbe fatto un massaggio ai piedi. Perché non potevano restare tutti soli?

Alla fine, per Brian fu ora di tornare a casa per cena. I ragazzi si chiusero in camera di Curtis e si spogliarono. Brian gli tenne la mano, mentre erano in piedi davanti al grande specchio.

"Bellissimo ragazzo”, disse Curtis, facendo eccitare ancora di più Brian e facendogli venire impulsi erotici.

Poi, si vestirono e Brian tornò a casa in bicicletta. Non vedeva l’ora di rivedere Curtis!

Nel frattempo, Curtis andò in bagno e fantasticò di fare sesso con Brian.


Capitolo 6

Al mattino, non appena tornò dal dentista, Brian montò in sella alla sua bicicletta per andare a casa di Curtis. Indossò il costume e una vecchia maglietta. Ridacchiò tra sé e sé, mentre si chiedeva cosa Curtis avesse in mente. Anche lui lo amava? Curtis si rammaricava per quello che era accaduto il giorno prima?

Arrivato a casa di Curtis, Brian bussò alla porta e lui rispose. “Mia mamma e mio papà sono al lavoro”, disse Curtis, cercando di capire se Brian fosse felice quanto lui di vederlo. “Michelle sarà qui tra poco”. Brian e Curtis sentirono i loro cuori fremere d’amore.

“Nuotiamo”, disse Curtis. Lui e Brian si spalmarono la crema solare e saltarono in piscina. Zoe si mise il costume e attese impazientemente in casa l’arrivo di Michelle.

Curtis si mise a galleggiare sul gommone, con i piedi rivolti verso l’alto, sul bordo. Brian tirò il gommone in modo che non potesse essere visto dalle porte scorrevoli, nell’acqua bassa, e prese i piedi di Curtis, facendogli palpitare il cuore e fremere le piante dei piedi.

“Fammi un massaggio”, bisbigliò Curtis.

Brian gli massaggiò le piante dei piedi. Il suo pene iniziò a pulsare. Il cuore di Brian cominciò a battere velocemente, provando un sentimento d’amore per Curtis, lo stomaco era come se avesse al suo interno un milione di farfalle, in procinto di esplodere. Sapeva di essere bisessuale, ma era curioso di sapere se anche Curtis lo fosse, o se fosse solamente gay. L’ano di Brian fremette, facendogli desiderare che Curtis lo sodomizzasse in quel preciso istante.

Brian assaporò il massaggio ai piedi di Curtis. Premette sull’arco dei suoi piedi, sulle dita e sui talloni; tutto questo fece sentire Brian molto eccitato ed innamorato. I suoi piedi erano davvero belli: la carne più scura dei suoi talloni e degli avampiedi, e le poche pieghe che si formavano quando Curtis arricciava le dita dal piacere. Brian ammirò anche le sue dita e le sue caviglie. Curtis stava vivendo il momento più bello della sua vita.

La porta scorrevole, improvvisamente, si aprì e le mani di Brian si congelarono. Zoe e Michelle uscirono.

“Ehi”, disse Curtis, facendo il segno delle corna. Brian fece un rapido cenno.

“È il primo ragazzo a regalarmi un fiore”. Zoe sorrise a Brian. “Non è un tesoro?”

“È anche carino”, disse Michelle, facendo arrossire Brian. “Perché non regali anche a me un fiore?”

“Okay”, disse Brian. “Forse più tardi. Te ne darei uno ora, ma non ce ne sono in giro”.

“Grazie, dolcezza”, disse Michelle, facendo eccitare Brian come non mai, perché una ragazza voleva un fiore da lui. Sapeva di essere bisessuale, questo era certo, ma l’unico con il quale voleva stare era Curtis.

“Nuotiamo nudi”, disse Zoe. “Così possiamo essere tutti liberi”. Lei voleva davvero vedere Brian nudo. “Facciamolo,” aggiunse, quando nessuno rispose, "così possiamo diventare tutti migliori amici”.

Curtis scivolò giù dal gommone, nell’acqua bassa e lui e Brian si tolsero i costumi, lanciandoli sulla passerella in cemento, intorno alla piscina. Poi, Zoe e Michelle fecero la stessa cosa, mentre erano in piedi sulla passerella. Brian le fissò, e Curtis guardò Michelle. Poi, le ragazze saltarono nell’acqua fresca, dando sollievo ai loro corpi bollenti.

Zoe si sentì a proprio agio ad essere nuda in presenza del fratello, poiché era già capitato spesso, durante l’infanzia. Lo stomaco di Michelle si contorse, ma si sentì a proprio agio, una volta entrata in acqua.

Brian palpitò, principalmente per Curtis, ma anche perché gli piaceva vedere i corpi delle ragazze.

Zoe e Michelle bisbigliarono tra loro, prima di rivolgersi ai ragazzi. “Voglio che tu mi scopi”, disse Zoe, ridacchiando e rivolgendosi a Brian.

Brian si grattò la testa, pensandoci.

“Noi andiamo alle scuole medie, mentre voi andate ancora alle elementari. Siete troppo giovani per il sesso”, sbottò Curtis, in difesa della sorella.

“Okay”. Brian chiuse la bocca.

Zoe e Michelle ridacchiarono tra loro. “Magari un’altra volta”, disse Zoe, sbattendo le ciglia a Brian.

“Forse quando sarai grande abbastanza”, disse Curtis, desiderando che sua sorella fosse una ragazza onorevole.

Zoe e Michelle fecero confusione sul gommone, fino a quando l’acqua non uscì fuori dalla piscina.

Zoe voleva le labbra di Brian sulle sue. Non poteva attendere un minuto di più. “Brian, baciami. Insegnami a baciare”, chiese Zoe, sperando che le desse un bacio alla francese.

“No!”, disse Curtis, facendo arrossire Brian.

“Sono gay”, disse Brian con un’espressione seria, decidendo di essere onesto. “Sono bisessuale, come David Bowie”. Brian era curioso di vedere come le ragazze avrebbero reagito alla sua sessualità. Voleva che Curtis fosse il suo ragazzo e voleva che Zoe sapesse che era innamorato di suo fratello.

Zoe e Michelle restarono a bocca aperta.

“Davvero? Non lo diremo a nessuno”, promise Zoe.

“Manterrò il segreto. Non parlerò”, disse Michelle, sperando che Brian non l’avrebbe presa di mira.

“Per favore, non fatelo. Okay? Per favore”. chiese Brian in modo molto gentile. Temeva di essere picchiato e bandito dalla scuola. Daniel gli aveva raccontato di un ragazzo gay, al liceo, che aveva dovuto abbandonare la scuola perché era stato picchiato e minacciato dagli altri ragazzi, che erano estremamente intolleranti.

“Non lo faremo”, rispose Michelle.

“Starò zitta”, promise Zoe.

“Anch’io sono gay”, disse Curtis, decidendo di essere onesto con sua sorella. La guardò dritta negli occhi. “Ma non dirlo a nessuno”.

“Uscite insieme?” chiese Zoe, facendo arrossire suo fratello. Dato che non risposero, lei li punzecchiò, “Uscite insieme?”

“Circa”, disse Brian sorridendo, cosa che fece arrossire Curtis ancora di più.

“Sapevo che eravate gay”, annunciò Zoe. “L’avevo capito”, aggiunse, placando le contorsioni dello stomaco di Curtis, dato che la sua sessualità non era una completa sorpresa per lei.

Il gruppo si divertì a nuotare, fino a quando non fu l’ora per Brian e Michelle di andare a casa per cena. Ma Brian sarebbe tornato per passare lì la notte.


Capitolo 7

Quella sera, Brian andò in bicicletta a casa di Curtis. Aveva un altro piano. Aveva deciso di portare qualcosa con sé, e l’aveva nascosto nel suo zaino, tra i vestiti puliti ed il suo spazzolino.

Brian, Curtis, e Zoe giocarono due partite a Monopoli, fino all’ora di andare a dormire. Brian e Curtis vinsero una partita ciascuno. Erano quasi le ventitré e trenta, quando tutti andarono a dormire. A Curtis e Brian era concesso restare svegli più a lungo in camera, a patto che restassero tranquilli.

Curtis chiuse la porta a chiave e si spogliarono, restando in boxer. Poco dopo, si baciarono alla francese e si abbracciarono. Era il loro primo bacio alla francese in assoluto. Curtis voleva restare con Brian per sempre. Brian voleva restare con Curtis.

Curtis si tolse i boxer e Brian fece lo stesso.

Curtis si sdraiò sul letto a pancia in giù e Brian gli massaggiò i piedi, restando ai piedi del letto. Brian amava Curtis davvero tanto; voleva che lui fosse il suo unico amante. Gli baciò svariate volte le piante dei piedi, facendo fremere il suo cuore e i suoi piedi. Il suo ano iniziò a pulsare così tanto che desiderava davvero mettersi a quattro zampe e offrirsi subito a Curtis. Brian spostò il piede di Curtis a lato del letto e iniziò a massaggiargli la pianta con il suo pene.

“I tuoi piedi si sentono a loro agio e amati?” chiese Brian, sperando che Curtis gli rendesse il favore e che gli facesse un massaggio ai piedi.

“Sì”.

Quando Brian ebbe finito, si alzarono in piedi. Egli tirò fuori dalla sua borsa il pennarello che aveva portato.

“Sono davvero innamorato di te”, disse a bassa voce. “Diventiamo amanti”.

“Va bene. Anch’io sono innamorato”, disse Curtis.

“Guarda”, disse Brian mentre colorava la punta del suo pene.

“Lo voglio fare anch’io”, sorrise Curtis e prese il pennarello, copiando le azioni di Brian. Poi, ammirarono i loro bellissimi corpi allo specchio.

“Ci amiamo”, disse Curtis, tenendo la mano di Brian, “Amami”, disse, stringendo un po’ di più la sua mano. “Ti prego”.

“Ti amo”. Brian abbracciò forte Curtis.

Curtis si ritirò dall’abbraccio e prese dal primo cassetto del comò due fermagli per capelli.

“Li ho presi da Zoe”, disse. “Tieni”. Ne diede uno a Brian. “Mettine uno al polso”. In un attimo, entrambi indossarono il nastrino ai loro polsi.

“Ci rappresentano”, disse Curtis. “Ti amo”. Sbatté le ciglia e inclinò la testa. “Molto”, aggiunse, abbracciando Brian.

“Anch’io ti amo”, rispose Brian, ricambiando l’abbraccio. Voleva restare per sempre insieme a lui.

Brian fece un passo indietro, tenendo il suo pene eretto. “Masturbiamoci”, disse, assicurandosi di dirlo a bassa voce.

“Okay”.

Brian e Curtis si misero a carponi, uno di fronte all’altro, e Curtis finì per primo, portando Brian a chiedersi se volesse fare del sesso vero.

Ma Brian non credeva che avrebbero dovuto farlo, in quel momento. Forse al liceo, pensò. Si prese il tempo necessario per finire e Curtis guardò ogni suo movimento. Curtis guardò con ammirazione!

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Informazioni sulla trama:

Per lettori maturi, con almeno 18 anni. Il tredicenne bisessuale Brian si innamora di Curtis, un ragazzo davvero carino che abita in fondo alla strada. Anche Curtis si innamorerà di Brian?

Informazioni sull’autore:

Afroditi nude: un romanzo d’amore gay di formazione è il secondo romanzo gay dell’autore. Maxwell vive nel sud-ovest degli Stati Uniti. Per scoprire di più sull’autore, visita www.maxwellcarlsen.com.